l Teatro dell’Unione Alagnese, che si localizza a Pedelegno, è stato inaugurato il 30 dicembre 1900 e conserva all’interno le allegorie di Ars e Labor, opera del pittore valsesiano Camillo Verno (Campertogno 1870 – 1942).
In quei tempi era usanza allestire sacre rappresentazioni sul sagrato della Chiesa con attori improvvisati e volontari. I testi sacri, in particolare la Passione di Cristo, si svolgevano in pieno inverno con gli spettatori seduti su panche o sedie di loro proprietà ed avvolti in grandi coperte. Le recite avvenivano in lingua walser e duravano molto. Alla conclusione della rappresentazione tutti gli attori, tranne il “diavolo” ed il “carnefice”, si recavano in Chiesa per la benedizione, seguiti in processione, dal pubblico.
Negli anni seguenti, per non recitare all’aperto e senza una struttura pubblica, queste “società teatrali provvisorie”, dovettero ricorrere all’ospitalità degli albergatori per realizzare intrattenimenti e manifestazioni cittadine.
Così nel 1855 fu costituita la Società Teatrale che divenne, il 20 febbraio 1881, Società Filodrammatica. I proventi delle manifestazioni, dei balli, delle recite e le rimesse degli emigranti dall’estero confluirono in un fondo per la costruzione di un teatro stabile e la Società Filodrammatica portò avanti l’iniziativa, affrontando l’opposizione di una parte della popolazione che avrebbe voluto la costruzione di nuove scuole o l’ampliamento del cimitero.
Finalmente nel 1898, vinte tutte le resistenze, il Presidente del Comitato promotore Giovanni Viotti annunciò pubblicamente l’avvio lavori del teatro dell’Unione Alagnese e affidò questo incarico a Pietro Viotti, che era l’autore del progetto e il direttore dei lavori.
L’acceso fautore della costruzione e concreto sostenitore del progetto fu Michele Necer, il quale, emigrante in Svizzera, intratteneva una fitta corrispondenza dalla quale traspariva la voglia di creare una casa comune per tutti gli alagnesi. Desiderava anche installare una latteria sociale per tutti i contadini, da mettere nel sotterraneo dell’Unione Alagnese con condizioni igieniche ottimali. Il milanese Ercole Soriani fornì gli scenari e gli arredi teatrali. L’elenco dei benefattori si allungò, anche con materiali e prestazioni d’opera gratuite, ma fu comunque necessario un mutuo di £ 7.000 a favore dell’Unione Alagnese, che venne estinto nei tempi e nei modi previsti dal contratto.






