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Rimasco e Rima San Giuseppe

Curve e salite per conquistarsi l’arrivo al paese più alto della Valsesia costeggiato da bei prati e montagne imponenti. Prima di raggiungere Rima è d’obbligo la sosta a Rimasco 906 m, adagiata attorno al lago artificiale, creato nel 1925 per la produzione di energia elettrica.

Oggi il piccolo borgo è luogo privilegiato per gli appassionati di pesca ma Rimasco è nota anche per gli impianti sciistici e la palestra di roccia “Guido Filisetti”. La sua posizione geografica, sul punto d’incontro dei torrenti Sermenza ed Egua, simboleggia la sua cultura di confine, fra quella romanza e quella Walser. Una colonizzazione multietnica, infatti, racconta la sua storia, il cui retaggio Walser è ben presente alla Dorca, un piccolo villaggio a 1269 m., ora vissuto solo nella bella stagione o nei fine settimana dove una splendida “torba”, di recente restauro, testimonia la presenza del popolo vallesano sul territorio.

Pochi chilometri più avanti si raggiunge Rima. Addentrandosi per le vie del paese si scoprono eleganti case che testimoniano il periodo di ricchezza e benessere iniziato a fine ‘800, quando grazie al “segreto del marmo artificiale”, i maestri rimesi si arricchirono lavorando presso le corti di tutta Europa. La Chiesa Parrocchiale di S. Giovanni Battista, con le sue molte opere, è un esempio splendido di applicazione di quest’arte singolare. Dietro al paese, immersa nel bosco, la gipsoteca custodisce statue di gesso di uno dei più importanti scultori dell’ottocento italiano: Pietro Della Vedova nativo di Rima. L’imponente monte Tagliaferro (m. 2964) e il Corno di Rima (m. 2117) vigilano sul paese. Buona parte del territorio circostante è tutelato dal Parco Naturale Alta Valsesia, che fa di Rima un luogo privilegiato per l’osservazione della tipica flora e fauna alpina. Numerosi sono gli alpeggi attorno al paese, ancora frequentati dai pastori che salgono con le loro mandrie in primavera producendo burro e formaggi acquistabili in loco. Ovunque è evidente la maestria con cui le popolazioni locali lavoravano la pietra e sapevano sfruttare le pendenze del terreno; esempio rilevante sono le baite “a schiera” dell’alpe Lanciole di Sopra. Un percorso particolarmente interessante tocca prima l’alpe Vallè di Sopra, dove ci s’imbatte in sorprendenti reperti megalitici chiamati “antiche dimore” e quindi l’alpe Vallè di Sotto, dove, su un grosso masso, sono ben visibili coppelle e impronte piediformi precristiane. Il viaggio a Rima è un percorso in una valle vera, vissuta e autentica che riporta alle origini.

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