L'area di Cimalegna è un luogo ideale per esaminare la storia geologica delle Alpi nord-occidentali, con particolare riguardo ai processi geodinamici che in 200 milioni di anni hanno generato il rifting continentale, l’apertura dell’oceano mesozoico ligure-piemontese (Tetide occidentale), la sua graduale chiusura in subduzione (da 90 Ma), la collisione (45 Ma) tra il margine continentale europeo (Zona Pennidica) ed il sovrastante margine continentale adriatico (Austroalpino), il sollevamento finale della catena.
A scala globale, siamo di fronte ad un margine di placca divergente (formazione dell’oceano) e poi convergente (subduzione oceanica e collisione continentale).
A Cimalegna e lungo la cresta spartiacque con la valle del Lys troviamo in un breve spazio rocce provenienti da zone molto distanti e da ambienti molto diversi, continentali ed oceanici, una lunga storia geologica che ha coinvolto anche porzioni profonde della crosta terrestre e scaglie del mantello litosferico.
L’ambiente naturale è interessante anche sotto l’aspetto pedologico, per i suoli che si formano in condizioni particolari per la presenza di una zona quasi pianeggiante, di quote elevate e di condizioni climatiche estreme. Se confrontati con i tempi geologici, essi si formano “in un attimo” costituendo la pellicola più superficiale della crosta terrestre.